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Gli ambienti confinati e/o sospetti di inquinamento sono tra i luoghi di lavoro più pericolosi, poiché combinano caratteristiche strutturali sfavorevoli con rischi ambientali spesso difficili da individuare; sono luoghi che richiedono particolari precauzioni per garantire la sicurezza. La norma UNI 11958: 2024, recentemente pubblicata, definisce i criteri per l’identificazione dei pericoli e la valutazione dei rischi, fornendo un quadro di riferimento per i soggetti che operano in tali ambienti.
Cosa sono gli ambienti confinati e/o sospetti di inquinamento
Gli ambienti confinati sono spazi chiusi o parzialmente chiusi che non sono progettati per essere occupati continuamente da persone, ma nei quali può essere necessario accedere per eseguire lavori specifici come manutenzione, ispezione o pulizia. In questi ambienti possono essere presenti o possono crearsi durante le lavorazioni condizioni pericolose, generalmente legate alla presenza di gas nocivi per i lavoratori. Sono ambienti confinati i serbatoi, i silos, le cisterne, i pozzi, i cunicoli, le fogne e gli altri spazi simili. Gli infortuni che si verificano in questi ambienti spesso coinvolgono più persone che muoiono nel tentativo di salvare i colleghi di lavoro.
Nel 2011 il legislatore ha emanato il D.P.R. 14 settembre 2011, n. 177 che detta le norme per la qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi operanti in ambienti sospetti di inquinamento o confinanti. Le disposizioni del D.P.R. 177/2011 si applicano per gli ambienti che ricadono negli artt. 66 e 121 e all’allega to IV, punto 3, del d.lgs. 81/08. Per tutti quegli ambienti che presentano potenziali fattori di rischio propri degli ambienti confinati e/o sospetti di inquinamento ma che non rientrano tra quelli citati nel D.Lgs. 81/08, resta l’obbligo per il datore di lavoro di effettuare la valutazione dei rischi e di adottare misure di protezione e prevenzione appropriate.
La norma UNI 11958
La norma UNI 11958 appena pubblicata rappresenta un passo significativo verso la protezione dei lavoratori in questi contesti ad alto rischio.
Fornisce una chiara definizione di cosa costituisce un ambiente confinato e/o sospetto di inquinamento, permettendo alle aziende di identificare correttamente questi spazi.
La norma può essere applicata sia per gli ambienti disciplinati dalla legislazione vigente sia per gli altri ambienti che hanno caratteristiche simili a quelle indicate nella definizione.
Per le diverse tipologie di ambienti confinati e/o sospetti di inquinamento la norma specifica:
– i criteri per la loro classificazione, l’identificazione dei pericoli e la valutazione dei rischi, l’elaborazione delle procedure operative e di emergenza per le attività in tali ambienti, la scelta delle attrezzature di lavoro e della strumentazione;
– i requisiti sui dispositivi di protezione collettiva e individuale;
– i compiti e i ruoli dei lavoratori impegnati nelle attività.
L’Appendice A, inoltre, fornisce un elenco esemplificativo dei possibili fattori di rischio negli ambienti confinati e/o sospetti di inquinamento.
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