La pandemia di COVID-19 del 2019-2020 è l’epidemia mondiale della cosiddetta “malattia da nuovo coronavirus”, provocata dal virus SARS-CoV-2. E’ iniziata a dicembre 2019 nella città di Wuhan, capoluogo della provincia cinese dell’Hubei, e successivamente diffusasi in più di 210 nazioni del mondo.
Ci stiamo preoccupando del SARS-CoV-2 perché, a differenza di tanti altri coronavirus che danno infezione nelle alte vie respiratorie, questo produce infiammazioni nelle basse vie respiratorie causando polmoniti virali molto importanti.
L’11 marzo 2020 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato che il focolaio internazionale di infezione da nuovo coronavirus SARS-CoV-2 può essere considerato una pandemia.
I coronavirus
I Coronavirus sono una vasta famiglia di virus noti per causare malattie che vanno dal comune raffreddore a malattie più gravi come la Sindrome respiratoria mediorientale (MERS) e la Sindrome respiratoria acuta grave (SARS). I Coronavirus sono stati identificati a metà degli anni ’60 e sono noti per infettare l’uomo, hanno morfologia rotondeggiante e dimensioni di 100-150 nanometri di diametro (circa 600 volte più piccolo del diametro di un capello umano). E’ un parassita che ha bisogno di una cellula per duplicarsi e sopravvivere, possono infettare l’uomo, moltiplicarsi e provocare infezioni che portano a malattie, dette appunto virali.
La trasmissione del virus avviene principalmente: attraverso grandi particelle respiratorie (droplets); attraverso i germi contenuti in nuclei evaporati da droplets, in pulviscolo attraverso l’aria e per contatto, diretto o indiretto.
Rischio Covid-19
Prima di parlare del “Rischio coronavirus” è necessario chiarire alcuni elementi del problema, cioè: pericolo, probabilità e danno.
Il pericolo può essere definito come una proprietà intrinseca di un oggetto, sostanza, situazione, ecc. che per le sue proprietà o caratteristiche ha la capacità di causare un danno. In questo contesto il pericolo è costituito dal virus Sars Cov 2.
La probabilità è la “Misura o stima della possibilità che un evento ha da verificarsi”, ossia che una persona possa contrarre il virus. Una classificazione del suo accadimento può essere: è raro, improbabile, moderato, probabile, quasi certo.
La malattia (Covid-19) è il danno, ossia la conseguenza negativa dell’evento. Anche il danno ha diversi livelli di gravità correlato, per esempio: a patologie preesistenti, allo stato di salute, all’età, ecc.,
La stima del RISCHIO professionale (ambienti di lavoro), applicabile, in questo caso, anche quello generico (attività quotidiane), è data dal prodotto della probabilità che un certo evento si verifichi per l’entità del danno. Quindi il rischio è tanto più grande quanto più è probabile che accada il contagio e tanto maggiore è la gravità del danno (malattia).
La comprensione dell’entità del rischio è il punto di partenza per definire gli interventi di prevenzione e di protezione da adottare.
La gestione del rischio
Nell’attuale situazione di pandemia il pericolo (virus Sars-Cov-2) è potenzialmente presente in tutti gli ambienti, professionali e di vita quotidiana e non può ancora essere eliminato, perciò occorre gestire il rischio.
Rischio professionale
Le aziende adottano un sistema di gestione della sicurezza affidabile e concreto: valutano tutti i rischi cui sono esposti i lavoratori durante l’attività lavorativa e adottano tutte le misure di protezione e prevenzione per eliminare o ridurre il rischio.
Il Sars-Cov-2 è un agente biologico inserito nel gruppo 3 dell’Allegato XLVI del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81: può causare malattie gravi in soggetti umani; può costituire un serio rischio per le persone; può propagarsi nella comunità. Sono di norma disponibili efficaci misure profilattiche e terapeutiche (1).
Le aziende che già hanno il rischio biologico (ospedali, case di cura, laboratori, ecc. ) hanno provveduto ad aggiornare il Documento Valutazione Rischi.
Quelle che non hanno il rischio biologico hanno recepito le indicazioni di settore emanate dalle istituzioni per il contenimento della diffusione della pandemia nei luoghi di lavoro. Procedure di sicurezza specifiche, distanziamento fisico altrimenti utilizzo dei dispositivi per la protezione delle vie respiratorie, igiene delle mani e dei posti di lavoro, ecc. sono le misure previste.
Il sistema della gestione della sicurezza prevede adeguati controlli per verificare la corretta applicazione delle misure previste, compresi quelli per la tutela dei soggetti fragili.
Rischio generico
Qualsiasi nostra attività quotidiana comporta un’ipotesi di rischio, che possiamo definire “generico”, perché legato a qualsiasi evento ci possa capitare, compreso il contagio Sars-Cov-2. Per il contenimento della diffusione del virus devono essere applicate le regole ampiamente diffuse dalle istituzioni ma, contrariamente a quanto accade negli ambienti di lavoro, la gestione del rischio è essenzialmente affidata alla responsabilità dei singoli individui.
Contrariamente a quanto molti credono, per gli esseri umani la percezione del rischio dipende scarsamente da fattori razionali, come l’uso della probabilità e della logica ma, al contrario, è fortemente determinata dalle emozioni. Pensiamo di vedere il mondo intorno a noi in modo obiettivo e che le persone che non sono d’accordo con noi devono essere disinformate, irrazionali o animate da pregiudizi. (2). Questa distorsione della realtà può determinare comportamenti inopportuni e dannosi come, ad esempio, il mancato uso delle mascherine e del distanziamento fisico, aumentando la probabilità di contagio.
L’informazione attraverso i canali istituzionali potrebbe contribuire a una corretta prevenzione e protezione dal rischio Covid-19.
NOTE —————————
(1) Il D.L. 7 ottobre 2020, n. 125 ha inserito nella sezione Virus, dell’Allegato XLVI del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, la: «Sindrome respiratoria acuta grave da coronavirus 2 (SARS-CoV-2)(0a) – 3»
(2) Realismo ingenuo
Link utili ———————-
Inail – Covid-19: misure di contenimento
Istituto Superiore della Sanità – ISS per Covid-19
Ministero della salute